Progetto Vita Fraterna

Qui di seguito presentiamo le cinque priorità del nostro Ordine con le scelte concrete che la nostra Fraternità si impegna a realizzare e che sono oggetto annuale di verifica.

Spirito di orazione 

La nostra vocazione francescana in tutte le sue espressioni trova la sua ragion d'essere non nel fare, ma in quello che siamo: chiamati a costruire, seguendo le orme e l'insegnamento del nostro Signore Gesù Cristo, una Fraternità nella quale si ricerchi Dio e lo si ami sopra ogni cosa. Quello che è fondamentale, allora, per ogni fratello e per l'intera Fraternità «è di avere lo Spirito del Signore e la sua santa operazione». Ciò che viene richiesto è che ciascuno «allontanato ogni impedimento e messa da parte ogni preoccupazione ed affanno, serva, ami, onori e adori il Signore Dio con cuore limpido e mente pura». Da questi testi emerge che la dimensione contemplativa deve essere senza alcun dubbio la priorità che orienta ed anima la nostra vita: il modo in cui cerchiamo e viviamo la presenza di Dio nel quotidiano determina il nostro stile di vita e la nostra operosità pastorale in Fraternità. C'è bisogno, però, di rivitalizzare incessantemente l'esperienza spirituale, come prima espressione della sequela di Cristo, prestando attenzione alla densità che alcuni luoghi e momenti hanno nel nostro quotidiano. Queste le scelte concrete che la nostra Fraternità si assume:

  • la Fraternità nella programmazione annuale inserisca quattro momenti forti di riflessione con la celebrazione dell’Eucaristia seguendo la seguente scansione temporale: 
    • inizio dell’anno pastorale (settembre)
    • avvento
    • quaresima
    • verifica di fine anno pastorale (giugno) 
  • negli incontri di riflessione dedicati alla sola fraternità si rifletta su brani del Vangelo inerenti alla tematica dell’anno in corso, accostando tale lettura con articoli della Regola e delle Costituzioni; 
  • al termine di ogni incontro fraterno, si reciti insieme Compieta; 
  • si dia rilievo alle feste francescane trovando il modo di coinvolgere anche la gente della Comunità: 
    • Impressione delle Sacre Stimmate di S. Francesco (17 settembre)
    • S. Francesco (4 ottobre)
    • S. Elisabetta Patrona della nostra Fraternità (17 novembre)
    • Perdon d’Assisi (2 agosto)
    • S. Chiara (11 agosto)
    • S. Ludovico (25 agosto)
  • nel mese di Maggio si reciti il rosario meditato;
  • ogni fratello scelga una forma di preghiera proposta dalla Chiesa che si impegni a recitare personalmente in comunione con tutta la fraternità.

Vita in Fraternità

L'Ordine Francescano Secolare si articola in fraternità a vari livelli: locale, regionale, nazionale e internazionale. Esse hanno singolarmente la propria personalità morale nella Chiesa. Queste fraternità di vario livello sono tra di loro coordinate e collegate a norma di questa Regola e delle Costituzioni. Noi, che ci siamo impegnati a «seguire più da vicino il Vangelo e le orme di nostro Signore Gesù Cristo», siamo costituiti in Fraternità e come Fraternità. In essa ci è concessa la grazia di avere in dono dei Fratelli; coltiviamo i valori umani e cristiani attraverso i quali si può conseguire la piena maturità umana, cristiana e francescana; ci affidiamo a Dio e ci facciamo seguaci di Cristo povero e crocifisso; accogliamo le «parole del Signore nostro Gesù Cristo e le parole dello Spirito Santo»; ascoltiamo l'invito ad andare per mostrare l'effetto umanizzante del Vangelo. È dalla Fraternità, quindi, che devono scaturire gli orientamenti operativi per la vita e la missione.

In particolare la nostra Fraternità propone quanto segue: 

  • Il Ministro e il Consiglio si impegnano a costruire una vera e profonda vita fraterna, coltivando i valori umani come il dialogo, una comunione più approfondita, la familiarità, l'amicizia reciproca, la cortesia, la disponibilità al servizio, la letizia, la giustizia, la trasparenza. 
  • Per una maggiore conoscenza reciproca e per favorire un vero scambio fraterno, a ciascun fratello sarà consegnato all’inizio dell’anno l’elenco aggiornato dei componenti della Fraternità con i relativi recapiti; saranno indicate anche le date di compleanno, onomastico e anniversario di professione. 
  • La Fraternità è il luogo dell'incontro con Dio e la testimonianza della comunione fraterna, è la prima forma di evangelizzazione. La nostra vita di Fraternità si esprime particolarmente attraverso due momenti d’incontro mensile: quello di formazione con la presenza dell’assistente spirituale e quello di scambio fraterno solo tra membri professi e in formazione della Fraternità. Entrambi gli incontri hanno la medesima importanza! La mancata partecipazione fa venir meno il clima di comunione fraterna. 
  • Poiché la Fraternità è la nostra famiglia spirituale, come in ogni famiglia si impegna ad aver particolare cura dei membri infermi e sofferenti nel corpo e nello spirito. 
  • La nostra Fraternità si impegna a ricercare e potenziare la comunione e la collaborazione con gli altri membri della grande Famiglia Francescana, in particolare con i Frati e le Sorelle Clarisse, organizzando appositi incontri presso di loro. 
  • La partecipazione alla vita ecclesiale è uno dei compiti del francescano secolare; ogni fratello impegnato in un ministero (catechista, ministro straordinario dell’Eucaristia, lettore, membro del consiglio pastorale o di qualche commissione, animatore di gruppi famigliari, caritas…) deve aver sempre presente il fatto che non agisce da solo ma in nome e con il sostegno della Fraternità. Tali impegni, tuttavia, non esimono dalla partecipazione alla vita fraterna. 
  • Ogni anno la Fraternità organizzi una o più giornate per far conoscere la spiritualità francescana. 

Vita in Minorità

La Fraternità costituisce per noi un’eredità quanto mai preziosa e per i nostri contemporanei particolarmente significativa. Ma si tratta di una Fraternità di minori, secondo la volontà di san Francesco. Pertanto ciò che caratterizza la vita della Fraternità e ne specifica la missione, consiste nell'efficacia liberatrice della povertà, che ci porta a restituire al Signore tutti i suoi beni. Così siamo resi integralmente disponibili per il Signore e solidali con i fratelli, specialmente con i più poveri, e diventiamo "segno" di una scelta di vita ispirata alle parole e all'esempio del Signore, che fu mandato ad evangelizzare i poveri. L'esempio di Gesù e l'esortazione di san Francesco ad essere lieti quando si vive tra le persone di poco conto, sono per noi una incalzante sfida a rivedere la nostra vita di minorità, di povertà e le nostre opzioni sia personali che di Fraternità. La povertà francescana indica e definisce una situazione, esprime e realizza uno stile. Francesco visse la povertà economica ma soprattutto ne visse la dimensione umana e spirituale. Per esprimere il nostro essere minori all’interno della società, la nostra Fraternità si impegna: 
  • all’uso corretto delle cose, senza abusare o diventarne schiavi, insegnando a non idolatrare né a rovinare il creato ma a rispettarlo come un bene affidato all’uomo. 
  • a sostenere il Progetto Qiqajon, sia con il contributo economico che personale, donando tempo e risorse per il sostentamento della struttura e delle persone che vi abitano e lavorano; questo ci aiuta come Fraternità a vivere la condivisione con i più bisognosi ed indifesi. 
  • a sostenere la Caritas parrocchiale donando alimenti a favore dei più poveri. 
  • a promuovere un modello diverso di vivere da quello proposto dalla società consumistica ed edonistica, un modello che dia il primato ai valori dell’essere anziché a quelli dell’avere, ai valori della giustizia, dell’amore per la verità, dell’amicizia, della lealtà, organizzando in accordo con la Parrocchia di Sesto iniziative concrete, riflessioni e dibattiti. 
  • ogni singolo fratello dia il suo contributo ogni volta che la Fraternità si raduna come segno concreto di partecipazione alla vita fraterna. 

Formazione

Le priorità che abbiamo scelto per la nostra riflessione e che specificano il modo di «seguire più da vicino il Vangelo», saranno capaci di sostanziare l'attuale cammino dell'Ordine Francescano Secolare se diventeranno nostre attraverso una «formazione solida che assicuri la crescita umana e spirituale, la fedeltà creativa al nostro carisma, vissuto in seno alla Fraternità come luogo di incontro con Dio». La formazione, infatti, è l'humus dal quale ricevono vita. Ne segue che un’adeguata e caratterizzata formazione è la condizione necessaria per puntare sulla qualità e la credibilità della nostra vita e missione; per trasmettere con efficacia ai candidati all'Ordine la nostra forma di vita con un itinerario formativo nel quale ogni tappa sia chiaramente definita e dove il susseguirsi delle tappe abbia unità, gradualità e coerenza; per essere in grado di annunciare e proporre ai giovani di oggi il carisma francescano, perché vi trovino una proposta concreta ed attraente di vita. Queste le tappe che si seguono nella nostra Fraternità:

  • Il tempo di iniziazione

Il tempo di iniziazione, è una fase preparatoria al tempo di formazione vero e proprio ed è destinato al discernimento della vocazione e alla reciproca conoscenza tra la Fraternità e l'aspirante. La durata è di un anno. L’aspirante è invitato a partecipare solo all’incontro di formazione.

  • Ammissione all'Ordine

La domanda di ammissione all'Ordine è presentata dall'aspirante al Ministro della Fraternità con atto formale per iscritto al termine dell’anno di iniziazione. Condizioni per l'ammissione sono: professare la fede cattolica, vivere in comunione con la Chiesa, avere una buona condotta morale, mostrare segni chiari di vocazione. Il Consiglio della Fraternità decide collegialmente sulla domanda e dà risposta formale all'aspirante e comunicazione alla Fraternità.

  • Il tempo di formazione

Il tempo di formazione iniziale ha la durata di almeno un anno. Questa formazione sia vissuta con frequenti riunioni di studio e di preghiera e con esperienze concrete di servizio e di apostolato proposte e verificate dal Consiglio. Il candidato viene guidato alla lettura e alla meditazione delle Sacre Scritture, alla conoscenza della persona e degli scritti di Francesco e della spiritualità francescana, allo studio della Regola e delle Costituzione. La partecipazione alle riunioni della Fraternità è un presupposto irrinunciabile per essere iniziati alla preghiera comunitaria e alla vita di fraternità. 

  • La Professione 

Il candidato, terminato il tempo di formazione iniziale, fa richiesta di emettere la Professione al Ministro della Fraternità. Il Consiglio di Fraternità, udito il Maestro della formazione e l'Assistente, decide mediante votazione segreta sull'ammissione alla Professione e ne dà risposta al candidato e annunzio alla Fraternità. La Professione, essendo un atto ecclesiale solenne, sia fatta durante una Santa Messa domenicale.


Evangelizzazione

In cosa consiste la Professione di vita di un buon francescano secolare? Non è il rigore dei voti, non è la vita comune religiosa secondo la lettera. Ma lo è secondo lo spirito. E' lo spirito di quella vita e di quella perfezione portato nella famiglia, nella vita quotidiana, nella vita ordinaria del secolo. Così parla la Chiesa all'OFS e questa è la via che i francescani secolari devono percorrere professando la Regola. 

La pratica dello spirito dei Consigli evangelici costituisce la costante direzionale del cammino verso la perfezione della carità. Questa comporta l'esercizio di molte altre virtù e la rinuncia a tutto ciò che è contrario alla croce di Cristo, che contrassegna i suoi veri discepoli (cfr. 1Cor 13, 1-8; Lc 14, 27); il richiamo a non sviare e lo sprone ascetico-penitenziale per vincere la concupiscenza che li tenta a stravolgere l'uso dei beni terreni, della sessualità, della libertà. 

Lo spirito del Consiglio evangelico della povertà, con la sua forza liberatoria e purificatrice, li affranca dal rischio di lasciarsi sommergere dagli affari e fagocitare dagli interessi terreni che per la loro condizione devono trattare, e li mette in condizione di avere una giusta relazione a quei beni nel distacco e nell'uso contro la tendenza di accumulare ricchezze che è nel mondo. Il Consiglio di castità diventa richiamo a vivere secondo il disegno di Dio ogni loro rapporto di amore purificando il cuore fin nelle fibre più nascoste da ogni sentimento e comportamento contrari (Mt 5, 27-28); stimolo a sostenere con fortezza cristiana necessarie separazioni ed eventuali rinunce, nello spirito di penitenza che li caratterizza (Regola 7); forza a vivere in perfetta e feconda armonia gli elementi umano-divini del loro matrimonio e della loro famiglia per farne "il segno di un mondo già rinnovato in Cristo" (Regola 17). Il Consiglio di obbedienza, in unione all'obbedienza redentrice di Cristo, diventa forza illuminante e trainante per conformare il loro pensare ed agire a quello di Cristo; per trasformare i tanti atti di freddo assenso burocratico di cui è intessuta la loro giornata in sacrifici graditi a Dio e, da buoni figli, in appuntamento con la volontà del Padre celeste. La Professione vissuta alla luce e nello stimolo dello spirito dei Consigli evangelici rende i francescani secolari i beneficiari gioiosi e i testimoni credibili dei tre valori intramondani: beni terreni, sessualità, libertà, donati da Dio all'uomo per il suo completamento individuale e sociale. E questo acquista ancora più valore se riflettiamo che i tre fondamentali beni umani guidati e sorretti dallo spirito dei tre Consigli evangelici rendono maggiormente vivibili e testimoniabili le beatitudini evangeliche. Per questi motivi la nostra Fraternità si impegna a:

  • testimoniare Cristo innanzitutto nelle proprie realtà quotidiane: famiglia, lavoro, parrocchia. 
  • approfondire la conoscenza della Sacra Scrittura e del Magistero della Chiesa per poter annunciare il Vangelo non secondo le proprie personali convinzioni, ma secondo il sapiente insegnamento della Chiesa. 
  • ad attuare scelte concrete di sobrietà nel proprio stile di vita sia familiare che personale (eliminazione del superfluo per andare all’essenziale, modalità di risparmio energetico e di consumo, attenzione allo spreco). 
  • sviluppare in fraternità e nel proprio ambito di vita uno stile di accoglienza e maggiore comprensione; imparare a gestire eventuali conflitti con la correzione fraterna da attuare sempre all’insegna della reciproca carità; eliminare i pregiudizi che ci impediscono una vera conoscenza dei fratelli e la loro sincera accoglienza. 
  • ad operare scelte concrete di pacificazione delle relazioni interpersonali. 
  • far crescere i propri membri nell’ambito dell’obbedienza; sia il Consiglio ad affidare incarichi specifici e questi siano accolti dai fratelli in spirito di vera obbedienza. 
  • mettere in atto iniziative concrete concernenti la promozione della giustizia e della visione francescana della vita in dialogo con associazioni, parrocchie e altre realtà del territorio.

Aggiornato nel settembre 2014
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